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Riforme e stato di attuazione del PNRR


L’Italia ha finora conseguito tutti gli obiettivi previsti dal PNRR per le prime due rate. Dal punto di vista delle risorse già acquisite, ha ricevuto 66,9 miliardi di euro, di cui 24,9 miliardi a titolo di prefinanziamento e 42 miliardi a rimborso della prima e seconda domanda di pagamento. A gennaio il Governo ha chiesto alla Commissione europea il pagamento della rata legata al raggiungimento degli obiettivi previsti per dicembre 2022, nonostante alcuni ritardi. Se dovesse essere giudicata soddisfacente anche l’attuazione dei 55 obiettivi previsti per la terza rata, l’Italia avrebbe conseguito 151 obiettivi sul totale dei 527 previsti dal PNRR fino al 2026.


La BCE al tempo dell’inflazione


Dacché esiste l’Eurozona è la prima volta che la BCE si trova a fronteggiare dinamiche inflazionistiche. Si dirà: è in questi frangenti che dovrebbe apprezzarsi il ruolo di un banchiere centrale indipendente, visto che la sua ragione istituzionale è proprio la garanzia della stabilità dei prezzi. Ma la stabilità dei prezzi dipende veramente dalle prestazioni di una banca centrale? Quale è la vera finalità delle più recenti decisioni della BCE?

 


La presidenza Lagarde: l’eredità di Draghi e le sfide del futuro prossimo


Un parziale bilancio della Presidenza Lagarde, a un anno e mezzo dal suo insediamento. La diffusione della Covid-19 ha spinto la BCE a superare le misure di QE adottate durante la Presidenza di Draghi. Il nuovo PEPP cerca, infatti, di conciliare l’obiettivo della stabilità dei prezzi e il sostegno, quasi diretto, alla politica fiscale dei Paesi membri. Non è detto, però, che tale scenario possa svilupparsi ulteriormente.


É definitivo: il programma di quantitative easing della BCE era proporzionato


Il 29 aprile la Corte costituzionale tedesca ha chiuso definitivamente la procedura iniziata contro la BCE e, di conseguenza, contro la Corte di giustizia europea con la sentenza Weiss. La Corte ha infatti riconosciuto che la decisione della BCE di acquistare titoli di stato degli Stati membri sul mercato secondario tramite la procedura di quantitative easing era conforme al principio di proporzionalità e, dunque, non incideva sul principio di trasferimento dei poteri.


L’UEM: e pur si muove! Ma verso quale direzione?


Il recente rapporto, a prima firma di Olivier Blanchard, di modifica delle EU Fiscal Rules rappresenta un importante stimolo al ripensamento dell’UEM nell’era post COVID-19. Il cuore della proposta si concentra nel passaggio da un sistema di controllo sui bilanci dall’attuale binomio regole-enforcement tecnico politico ad uno basato su standard-enforcement giudiziario. Quello che sarebbe necessario però oggi non è un aggiornamento di vecchi paradigmi economici, ma di una radicale trasformazione dell’UEM che vada nel verso di un governo democratico dell’economia.


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